… perché dopo tanti appelli a cercare di svolgere la “battaglia”, se così la si può chiamare, su un terreno di civiltà e di scontro culturale pacifico l’Isis non vuole altro che fare guerra nel modo più bieco e vigliacco possibile. Ammazzando gente e facendo sfigurare la stessa.
Adesso non posso fare altro che dire arrivederci all’Isis, per non dire addio, perché il limite famoso di cui ho parlato altre volte è ampiamente superato. Non è più il tempo di parlare: le chiacchiere stanno a zero.
E’ il tempo del silenzio. Dello smettere di aprire dialogo perché di dialogo, dall’altra parte, è assodato che non ce ne può essere.
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Ve la siete cercata…
Vi siete cercati ogni singola bomba che vi capiterà addosso.
Il mondo dell’Islam, che voi dite essere la vostra appartenenza, adesso dovrà sopportare la vergogna di avervi accanto, dentro di se. Per non dire cosa altro dovrà sopportare nello spicciolo della quotidianità di ogni singolo paese dove è radicato.
terreno
E’ un fatto importante…
… quello dei trenta e passa feriti in Francia per l’Europeo di calcio. Ma in Italia in questo momento noi italiani abbiamo un problema molto grosso, che riguarda in particolar modo il Sud: il troppo caldo.
Mentre in Nord suo malgrado si differenza per l’essere sotto la pioggia, con la paura che i fiumi in particolar modo il Po possano esondare, il Sud Italia si trova attanagliato in una morsa di caldo, che in un certo qual modo ricorda la bolla sahariana che colpì il paese per tutta l’estate e oltre diversi anni fa.
La cosa che è giusto sottolineare è il dover distinguere tra ciò che crea madre natura da ciò che crea l’uomo nelle zone con il problema del caldo. Non si può lasciare da parte che ci sono i cosiddetti piromani, i quali approfittando del caos in cui le forze di sicurezza del paese si trovano “lavorano” alla creazione di terreni agricoli o edificabili laddove c’è bosco o boscaglia. Semplicemente creando un incendio doloso laddove può sembrare naturale.
Non è compito di un blogger ricordare che queste persone sono da denunciare. Ma è compito dire che non si può lasciare alla mala gestione della gente avida di denaro il territorio del paese. Beninteso: ognuno della propria terra può fare quello che vuole, ma dovrebbe capire che vale molto di più per l’intero paese un albero vivo che una casa non affittata e non smerciata nel mercato.
Non si può sempre più costringere le stesse aree boschive di sempre a fare tutto il lavoro di depurazione dell’aria e di creazione dell’ossigeno necessario per la sopravvivenza umana.
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Perché non insegnare alla gente il rispetto delle piante, anche quelle che non sono di propria proprietà?
Una pianta sana è una fonte di reddito per tutti. In termini di aria respirabile, si intende…